Iniziamo subito dicendo che la bici perfetta da randonnée non esiste. O meglio, esiste la bicicletta perfetta per noi, quella che più ci piace e che sentiamo “giusta”, questo si, a prescindere da quello che ci faremo poi una volta montati in sella. Ecco perchè se si va a fare un brevetto Audax se ne vedono di tutti i colori, tecnicamente parlando in merito alle soluzioni che i singoli ciclisti adottano nel percorrere le lunghe distanze.
In questi ultimi anni ho fatto più cambi di biciclette che randonnée. Ho creato un album su Flickr giusto per vedere quante erano: alla fine contando anche le MTB sono arrivato a 16/17 senza calcolare le varie “versioni”, un numero fuori del comune e insensato. Il mio lavoro mi ha “aiutato” in questa pazzia: potevo sperimentare il più possibile grazie all’ acquisto ad un prezzo agevolato senza poi rimetterci troppi soldi una volta rivendute (comunque ne ho spesi gran tanti!!). Così facendo però, e con un pizzico di dispiacere, non sono mai riuscito ad avere una bicicletta che presentasse segni di vita vissuta sulla strada, quella patina che i francesi ben esprimono con il termine beausage.
La lunga pausa forzata per via della rottura della clavicola (in pratica tre mesi) mi ha fatto pensare parecchio su quello che sarebbe stato il mio futuro ciclistico e non solo. Tra tutti gli articoli letti sul web uno in particolare mi ha colpito e mi ha fatto riflettere sul mondo Audax. Questo ciclista (di cui purtroppo non ricordo la fonte) raccontava di come non fosse per niente un tecnico della bici e di quanto questo fosse un bene per lui. Acquistando una bicicletta molto semplice ma affidabile (diciamo intorno ai 1000€/1500€ di spesa) e non conoscendo praticamente nulla di componentistica, non si crucciava di cosa fosse meglio o magari più leggero o più “esoterico”, e ne andava fiero in quanto tutto questo tempo passato a pensare/cercare/acquistare/cambiare/smontare ecc. sarebbe stato tempo sottratto al gesto di pedalare, quello che a tutti gli effetti è il nostro fine, pedalare. La bici è il mezzo per raggiungere lo scopo, stare in sella e pedalare all’ aria aperta.
Il mondo Audax a dispetto di quello che alcuni vogliono farci credere con le varie etichette “Extreme” ecc. che vanno tanto di moda oggi e che fanno più male che bene a mio avviso, è un mondo per non-atleti. Non bisogna essere un fenomeno sportivo per fare la Parigi-Brest-Parigi (e soprattutto non serve una bici da 5000€): mi ricordo proprio quando ho iniziato, mi sentivo uno scarso in bicicletta (e probabilmente lo sono ancora!) e il mondo delle randonnée con la sua media minima di percorrenza di 13-15kmh mi sembrava alla portata mia e di tutti, e così è. Qui serve passione e voglia di stare in sella, stop. Certo, bisogna essere preparati, ma si tratta di una preparazione a 360° più che fisica. Ma è un altro discorso, sto divagando.
Ritornando in argomento bici, ecco perchè ho messo tutto in vendita. Sia la Colnago che la Mercian hanno uno spirito troppo race per me ora (in più avevo scelto per entrambe una taglia piccola proprio per un uso agonistico che ora non mi interessa più. Se interessati sulla taglia giusta da scegliere per una bici consiglio questo articolo). Non voglio più che la bici in sè mi stressi e ho già fatto la mia scelta, appena monetizzo con una delle due in vendita arriverà la sostituta, economica, affidabile e della giusta misura per quello che deve fare. Il tempo da dedicarle sarà sempre meno, in una scala dove la famiglia è sempre al primo posto, e quindi non voglio perderne altro in sofisticazioni ciclistiche. Spero e sono convinto che sia la strada giusta da seguire, vediamo se proprio la strada mi darà ragione e se riuscirò a convincere qualcuno di questa idea 😉
Senza esagerare eh?