DIY sta per Do It Yourself.
In Italia non esiste questa possibilità, ma facendo parte dell’ Audax UK ho avuto la fortuna di poter provare quest’ esperienza. In poche parole si tratta di percorrere un brevetto pensato e ideato da soli in maniera ufficiale (con tanto di omologazione valida al fine di poter ottenere altri riconoscimenti).
Funziona così:
- si acquistano delle carte di viaggio virtuali da uno degli organizzatori dell’ AUK che si occupa di questo (si potrebbero avere anche carte di viaggio vere e proprie nella variante non GPS, ma la tracciatura del percorso diventa più complicata dovendo rispettare la regola della distanza minima tra due controlli);
- si prepara il percorso a tavolino utilizzando uno dei tanti programmi disponibili online, mantenendo i classici canoni Audax (distanza ufficiale 200-300-400-600-1000 e +1000) e scegliendo gli opportuni luoghi di controllo;
- si salva la traccia ottenuta e la si carica online attraverso un modulo automatico indicando la data decisa per il brevetto, la distanza e i controlli;
- viene inviata dall’ AUK una carta di viaggio virtuale con un link identificativo che servirà a caricare la traccia una volta effettuata la randonnée;
- alla data scelta si monta in sella e si compie il giro avendo cura di registrare il tutto per bene;
- una volta finito si invia la traccia all’ organizzatore e si aspetta la sua validazione. Stop.
Sembra complicato ma non lo è. E comunque sul sito è indicato in maniera chiara come fare il tutto.
Calcolando che è Novembre ho scelto di iniziare con una distanza di base, 200km, e vedere come andava. Come al solito mi sono lasciato prendere la mano al momento della tracciatura e ne sono venuti fuori 2500mt di dislivello!
Il percorso prevedeva: Passo San Giovanni e Val d’ Adige, salita Peri-Fosse, discesa da Breonio a Sant’ Ambrogio di Valpolicella, Lazise e poi il periplo del Garda fino a Riva, salita al lago di Tenno da Deva, ridiscesa su Arco.
Il problema iniziale è stato il freddo: per le prime tre ore (sono partito alle 06:30 circa) il sole non si è visto, in pratica fino a Fosse, e il termometro è sceso a -2° . Primo controllo virtuale e prima pausa al bar del paese. La stufa a legna accesa all’ interno fa molto baita di montagna e mi ricorda che l’ inverno è alle porte ed è ora di vestirsi per bene.
Fuori l’ aria mattutina è gelida ma a dispetto delle previsioni che davano coperto c’ è un bel sole. Colpo d’ occhio magico sulla Lessinia mentre scendo verso il Garda. Consapevole che lo zoccolo duro del percorso è alle spalle mi godo la girata del lago, approfittando del passaggio a Peschiera del Garda per una sosta al Mc Donalds che ospiterà il controllo del Solstizio a sincerarmi che sia tutto ok. Pranzo rando style con un bel Mc Menù e si riparte.
Passate le cinque ore in sella passa anche il mal di schiena. La mente ha avuto la meglio sul fisico che ora sta zitto e lavora. E poi c’ è il vento a favore. Per raggiungere Salò faccio una strada alternativa scovata l’ ultima volta che sono passato di qua: meraviglie del gps, oggi per la prima volta uso le mappe con navigazione e ne sto apprezzando l’ utilità.
Una piada alla nutella mi darà l’ energia necessaria a tornare verso casa. Sempre con il vento che mi spinge percorro la Gardesana Occidentale con in testa l’ ultima salita, e più mi avvicino, più mi pento di averla inserita nel percorso. Sono a Riva alle 16:00, sta già facendo buio e sono in bici da quasi dieci ore. E’ freddo e sono stanco. In più non sono più certo che il percorso verrà approvato: proprio in fase di partenza ho fatto un errore con la traccia sul Garmin perdendo i primi 15km. Quasi quasi vado dritto a casa e mi evito la Deva…..
Per fortuna alla fine lo spirito randagio prevale sul buon senso. La Deva doveva essere e la Deva sarà. Scollino in qualche modo e mi preparo alla fredda discesa prima di rientrare a casa. Comunque vada traccia o non traccia so di avere fatto 200km ed è sempre un bel “pezzo”, quindi sono soddisfatto della giornata.
Alla fine il brevetto verrà omologato, per fortuna il Garmin aveva comunque segnato la partenza del percorso e l’ organizzatore ha potuto verificarlo!
Fantastico! Sempre super 🙂
Fabio sempre avanti! Inutile dire che tra impegni famigliari e lavorativi ciò che hai scritto é più che una curiosità… SOlo una cosa: come il mal di schiena passa dopo qualche ora?! Per me la bici deve essere comoda sempre. Dipende nel tuo caso dalla bici (tipologia, materiale, geometria)?
Bici in carbonio, sella in carbonio, canotto sella aero: un trio non proprio votato al comfort per quanto mi riguarda.
Le ultime uscite le ho fatte con la Maffioletti in acciaio
UN ALTRO PIANETA! Sono tornato a godermi la bici. Ma al carbonio porrò presto rimedio…..
Fabio, sei sempre una spanna sopra noi comuni mortali. Chapeau!
Complimenti Fabio, ma non credo che il brevetto AUK sia valido dopo che è stata votata la Brexit !!
Cos’è la Brexit, un nuovo brevetto? Quanti chilometri e’? 😉
Il ritorno alle origini con la tecnologia di oggi. Bravo Fabio
Il brevetto Diy, che tu sappia, è contemplato solo dall’AUK o anche da RUSA (randonneurs USA) o altri ?
In America lavorano con i brevetti permanenti. Ogni membro RUSA può proporre un percorso che poi rimane ad uso anche degli altri.
Sempre in maniera molto più semplice e organizzata che non noi che stiamo diventando dei tour operator…
A buon intenditor……