“Senza piede a terra”
Non mi sono mai posto questo problema. Alcuni non si danno pace e non considerano una salita “fatta” se non senza mai mettere il piede a terra. Non è il mio cruccio. La regola del Club Cento Colli parla chiaro, l’ importante è raggiungere il valico, lo scollinamento, la cima “con” la propria bicicletta, e non “sulla” bicicletta. Ma oggi (o meglio ieri) era diverso. Punta Veleno non è una salita ordinaria, è una vera hors categorie, una sfida contro la gravità. Figura tra le dieci salite più dure in Italia, ed è solo a 25km da casa.
E così, a quasi un anno e mezzo dall’ ultima volta, sono tornato a farle visita, complice il Giro del Trentino che l’ ha portata alla ribalta inserendola con un po’ di azzardo nella tappa che i prò correranno domani (auguri, soprattutto se piove).
Salite come questa non vanno fatte troppo spesso, ma ogni tanto è un’ esperienza che vale la pena di provare, una vera e propria sfida, a patto che le gambe lo consentano!
Non l’ho mai fatta ,anche se speravo quest’anno di farla conpresa nel brevetto permanente di Musseu .
Speriamo , per precauzione mi porto i copri tacchette .
Mollare mai : spingere se serve si !
Bravo Fabio. Fermarsi e mettere il piede a terra, non lo considero un disonore, ma guardando le pendenze e le altimetrie credo che la vera difficoltà sia poi ripartire. Ci vorrebbero doti da equilibrista °_°
P.S.: ci vediamo in Sicilia alla SNS7 ?
Ciao, Pino
Grazie ragazzi. Piccola nota, Pozzovivo ha vinto la tappa salendo in poco più di 36 minuti. Impressionante.